giovedì 29 dicembre 2011

Respirarti da lontano

Tipo che arrivi a casa tardi, senza capire il motivo per cui sei uscita. Forse assaporare quel filo di aria fredda serviva più del solito, per capire dove sei. Canzoni a random, come fossero pezzi imprescindibili di quel frangente, che non narrerai, ma porterai nel cuore. Ricordo il profumo, poche parole, di un frammento passato.
Immagino pensieri non più miei, per farmi del male. Per immaginare di essere ancora nei ricordi, per...
Farsi male per sentirsi, percepirti, ancora qui.
Evanescenza pura, di se altrimenti.
Ingenua speranza, smorzata nel ritratto di un allontanarsi, senza motivo alcuno.
Troppa insicurezza, per seguire i moti del cuore.

Attendere l'incedere della notte, per vederti allontanare. Immaginare il tuo perdersi in sospiri altrui, diversi.

Desiderare,
respirarti da lontano,
ancora.

Inebriata dal poco vino della sera, addolcisce i rimpianti, attenua le ferite, accentua la malinconia.


Respirare, lontano.


The Beatles - Across The Universe

venerdì 16 dicembre 2011

lunedì 21 novembre 2011

quindi scrivere

A volte percepiva, nella profondità dell'anima, una voce lieve, spirante, che piano lo ammoniva, piano si lamentava, così piano ch'egli appena se ne accorgeva. Allora si rendeva conto per un momento che viveva una strana vita, che faceva cose ch'erano un mero gioco, che certamente era lieto e talvolta provava gioia, ma che tuttavia la vita vera e propria gli scorreva accanto senza toccarlo. Come un giocoliere con i suoi arnesi, così egli giocava coi propri affari e con gli uomini che lo circondavano, li osservava, si pigliava spasso di loro: ma col cuore, con la fonte dell'essere suo, egli non era presente a queste cose. E qualche volta rabbrividì a simili pensieri, e si augurò che anche a lui fosse dato di partecipare con la passione di tutto il suo cuore a questo puerile travaglio quotidiano, di vivere realmente, di agire realmente e di godere e di esistere realmente, e non solo star lì come uno spettatore.

Respirare questo freddo, sentirlo sulla pelle, nelle ossa, nella carne. Comprendere l'incedere doloroso del Destino, tentare di coglierne il significato.
Esteriorizzarsi, quindi scrivere.

Mario Biondi - A slow hot wind

lunedì 31 ottobre 2011

Tutto questo tempo nuovo

Scrivere e dire di te, vorrei.
Ma le parole mancano,
si confondono.

♬ Chemical Brothers - Close your eyes

Ho un profumo in mente.

Non esiste altro tempo che questo meraviglioso istante.

domenica 30 ottobre 2011

Non so che felicità nuova

♬ Bon Iver - Holocene

È l'alba: si chiudono i petali
un poco gualciti; si cova,
dentro l'urna molle e segreta,
non so che felicità nuova.

mercoledì 19 ottobre 2011

Non temo il tempo che passa, perchè accumulo vita.

♬ Wim Mertens - Iris
Del passato mio tutto, amo contemplare, talvolta, le  cicatrici.
Raccontano una storia, di cui col tempo ho imparato  ad accettare ogni passo, analizzandone minuziosamente motivi, esitazioni, forze e risalite.
Immersa a capofitto in questa terra nuova, narro oggi le ferite di cui, in piena facoltà, comprendo solo ora la portata. Con calma le spiego a cuori nuovi, gentili, che mostrano con timore altrettanti  tagli da rammendare. Ricostruirci - insieme.


Il Destino poi, con la consueta amara ironia, gioca a mettendosi in mezzo, sparpagliando lame lungo la strada.
Lame che sono incontri - inaspettati, inattesi, imprevisti, fatali – passato fresco sbattuto in faccia con violenza inaudita, andando a colpire là dove gli squarci sono più deboli, la carne appena ricucita.
È  apnea, ustione, tremito di un istante.  Poi finisce.
Torni a sentirti, riprendi a pensare, sono solo attimi;  tutto quel passato lo hai già dentro, può solo lambirti, ferire non più – se non lo permetti.
Il tempo ha indurito la pelle, ha reso le spalle più forti, la testa ha imparato a staccarsi da terra e guardare in alto; il cuore non lo ha chiuso, è solo più attento adesso, per non ingannarsi ancora.


Tutto questo Destino, lo avverto. Contemplo incuriosita i segni che mi lascia, tentando di ricomporli. Come i ritagli sparpagliati di un futuro sempre più vicino.
Lo splendore delle perle nasce da una ferita.
In punta di piedi, aspetto qui.

sabato 15 ottobre 2011

"Finestre di dolore" - Finestre nuove

Troppo occupata a contare i ricordi sul soffitto, avevo dimenticato questo spazio - per le mie parole.
Distrazione, frivolo scorrere di inutili faccende, di nulla importanza, di nulla utilità, hanno riempito, svuotando, il mio ultimo tempo; ho osservato, scrutato, studiato, dimenticando di vivere;  ho chiuso gli occhi dimenticando di sognare.

Ultimi ricordi estivi, sommario di una stagone densa e disorientante; maturità conclusa, studio, stanchezza, patente ancora in sospeso. Vacanza spensieratamente luminosa e sorridente, perdere poi pezzi per strada. Scegliere, per il proprio futuro, di seguire la passione; studiare Lettere. Una casa nuova, la grande città, coinquiline Loro - raggio di luce nella nebbia milanese.
Poi ci sono i sussulti dell'anima, coadiuvati dal caldo estivo e dalla paura dei cambiamenti.
Un treno che parte, inizia l'estate, sale veloce va. Saluta, dimentica, lascia andare. Non tutti sono fatti per stare in gabbia, c'è chi sogna più in grande - si raggiunge soltanto lontano da qui.
Poi un tuffo nell'empatia.
Ma aver creduto, anche se per poco, alla teoria del “basta che funzioni” si è rivelata la mossa più sbagliata per chi non sa accontentarsi del grigio, ma vuole inebriarsi delle sfumature e degli aromi, tutti, della vita.
È servito, dopotutto.

Ora, poste alle spalle anche queste esperienze, è giunto il tempo dei bilanci, capire cosa è giusto tenere con me, cos'altro invece eliminare, recidere definitivamente.
Già, perché è un momento decisivo, un inizio nuovo, totale, spaventoso, grande. Immergersi nella tanto anelata nuova vita, mettendo da parte quel che non serve, tenendo il cuore sempre aperto.
Assurdo poi, che proprio in questi attimi di cambiamento, stia cercando disperatamente punti di riferimento esterni, lontani, cui appigliarmi - da me stessa scivolo via troppo spesso.
Quel che mi si pone dinnanzi è la possibilità - nuova, totale, spaventosa, grande- di ripartire. Non aspettavo altro. Finalmente giunta incontro, alla sfida più grande;
mettermi alla prova, avere fiducia: ritrovarmi, ricostruirmi.

Porrò da parte la paura - degli altri, conscia del mio insaziabile desiderio di assaporare da ogni fonte esperienze - vita; consapevole che ogni limite che mi pongo preclude qualcosa di nuovo, che tanti muri, finiscono col soffocare.

Aria diversa, fresca,
serve ora più che mai.

Respirare mondo nuovo.

♬ Janis Joplin - Summertime